Modificato il: 25/02/2020
Cosa dice la legge sulla marijuana legale in Danimarca.
Sei solito/a acquistare marijuana light a Milano, ma essendo un viaggiatore vorresti conoscere la situazione della cannabis in altri Stati?
Ottima idea: oggi ti parleremo della marijuana in Danimarca.
La Danimarca è una delle nazioni più ricche della Scandinavia, spesso e volentieri in cima alle classifiche dei Paesi in cui si vive meglio, con uno stato assistenziale che funziona perfettamente e città, come Copenhagen, ricchissime di cultura e vita.
Ciononostante, la Danimarca è uno degli ultimi Paesi europei ad aver legalizzato la cannabis per scopi medici.
Nonostante i sondaggi riportano che circa il 43% della popolazione è favorevole ad una completa legalizzazione della marijuana, anche e soprattutto per porre un freno alle bande che lottano per il controllo del mercato nero, il Governo federale per ora non sembra essere disposto a prendere in considerazione l’opzione.
Il progetto pilota del 1° gennaio 2018 – La marijuana in Danimarca
Un primo passo verso una maggiore apertura del Governo danese verso la marijuana è stato mosso il 1° gennaio 2018, con l’approvazione di un “progetto pilota”.
Si tratta di un progetto per la legalizzazione dell’uso della marijuana per scopi medici, nello specifico per trattare casi di patologie gravi quali sclerosi multipla, blocchi spinali e soggetti sottoposti a chemioterapia.
Il Governo danese ha annunciato che si tratta semplicemente di fornire assistenza statale a tutti quei pazienti che prima ricorrevano privatamente e illegalmente a procurarsi marijuana.
Con l’approvazione della legge, infatti, farà completamente rientrare nel sistema sanitario tutte le persone soggette a gravi patologie.
Si è ancora molto lontani da una legalizzazione della cannabis, anche perché vengono considerati legali solo farmaci a base di cannabinoidi sintetici quali il Sativex, il Marinol e il Nabilone.
Tenendo conto che il dibattito è ancora molto acceso e l’opinione pubblica resta ancora fondamentalmente divisa, il progetto pilota rappresenta comunque una svolta notevole.
Vuoi sapere dove è legale l’erba in Europa? Clicca qui: “Marijuana legale in Europa: dov’è permessa la vendita e la consegna a domicilio“.
Il possesso di marijuana in Danimarca resta un reato
Essere trovati in possesso di marijuana resta comunque un reato: il consumo, la coltivazione, la vendita e l’acquisto di cannabis può comportare conseguenze anche gravi.
Per quantità inferiori ai 10 grammi, infatti, si rischiano fino a 2000 euro di multa, mentre per quantitativi maggiori si può essere condannati anche a due anni di reclusione.
Nonostante queste pene, gran parte della popolazione danese, specialmente quella della capitale e dei maggiori centri abitati, continua a comprare e consumare cannabis.
Anche le autorità locali, come il sindaco di Copenhagen, Frank Jensen, hanno a più riprese presentato al Governo federale disegni di legge favorevoli alla legalizzazione, avvalorando la loro richiesta affermando che una completa legalizzazione può di fatti abbattere i disordini tra bande locali per il controllo del mercato.
Secondo uno studio del 2013 del Centro di Ricerca su Alcool e Droghe, infatti, riportava che erano almeno 1200 le persone che nella sola capitale coltivavano illegalmente marijuana per consumo personale in casa.
Sono dati che comunque fanno comprendere quanto la cultura della cannabis sia viva e vegeta nel paese.
Christiania: inizi e declino del quartiere a luci verdi in Danimarca
Nel 1971 gli ettari di terreno precedentemente occupati da installazioni militari furono occupati da gruppi di “squatter”, che diedero vita alla “città libera di Christiania”.
Questa venne dichiarata dai propri abitanti come micro-nazione autonoma retta da politiche anarchiche.
Il principio alla base della comunità di Christiania vi è che finché vi sarà consenso tra i residenti, nulla sarà vietato. Ovviamente questo vale anche per la cannabis!
Il “quartiere a luci verdi”, come è ancora definita l’area intorno a Pusher Street, è il luogo ove le forze dell’ordine tacitamente acconsentono a permettere la compravendita di marijuana a cielo aperto.
Turisti e danesi si recano periodicamente in zona per acquistare cannabis di tutti i tipi e di eccellente qualità, al sicuro da controlli e perquisizioni.
Tuttavia anche a Christiania le cose rischiano di cambiare: nell’agosto 2016 vi fu uno scontro a fuoco tra un noto spacciatore e la polizia nel cuore del quartiere a luci verdi.
L’evento si concluse con la morte dello spacciatore e il ferimento di due poliziotti e un civile: da allora i residenti hanno ampiamente discusso la questione e hanno deciso di iniziare a porre un freno al libero spaccio nel quartiere.
La presenza di gruppi organizzati in lotta per il controllo del commercio di cannabis potrebbe convincere la comunità di “christianitas” a chiudere le porte alla cannabis, portando a termine una delle prime e più felici esperienze di completa liberalizzazione locale.
Il turista a Christiania: qualità e prezzi
Trovare cannabis a Christiania è più facile a farsi che a dirsi: a Pusher Street si trovano bancarelle a cielo aperto tanto di hashish quanto di marijuana, in confezioni, panetti e ogni forma di contenitore.
La qualità è eccellente: per quanto non se ne possa certificare l’origine, vi si trovano alcune tra i tipi di cannabis più rinomati e famosi al mondo a partire da un prezzo di circa 100 corone (13 euro) al grammo.
La cosa che, tuttavia, colpisce il visitatore è l’estrema rigidità di alcune regole, in primis il divieto a fare foto.
Nonostante, infatti, il quartiere a luci verdi continui a proporre marijuana di tutti i tipi, in seguito all’incidente dell’agosto 2016 la polizia ha iniziato a far sentire la propria presenza e i venditori devono prestare molta attenzione a non farsi riconoscere.
In conclusione la cannabis al momento sta vivendo un forte momento contraddittorio in Danimarca.
Da una parte vi è pressione delle autorità locali sul Governo federale per la legalizzazione completa della marijuana, dall’altro vi è la reazione della vecchia realtà anarchica che accusa i contraccolpi del commercio illegale.
In definitiva solo gli sviluppi futuri potranno dire quale direzione sceglierà il Paese.