La marijuana aumenta davvero la creatività?

marijuana per aumentare la creativita di artisti a milano

Modificato il: 25/02/2020

Falso mito o realtà? scopriamolo insieme

Si tratta di uno dei temi centrali delle discussioni sulla marijuana, dato per scontato dai suoi cultori e messo in discussione, invece, dalle menti reazionarie. La relazione tra marijuana e creatività è qualcosa di cui, fino a poco tempo fa e alle ricerche scientifiche in merito, si aveva unicamente un’intuizione.

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Fino al proibizionismo degli anni ’30, infatti, non era difficile trovare legalmente in commercio hashish, marijuana e anche droghe pesanti, tutte per lo più collegate ai circoli letterari, artistici e musicali che si venivano a creare nelle principali città europee e americane.

Arte e marijuana, una storia mai conclusasi

Sappiamo con certezza sia da fonti contemporanee sia da studi di specialisti che il consumo di marijuana era estremamente diffuso presso i musicisti blues e jazz dall’Ottocento fino alla comparsa e alla diffusione di droghe più pesanti: gli anni d’oro della musica afroamericana per eccellenza sono stati ispirati dalle proprietà psicoattive della marijuana.

Il Dr. James Munch ha dichiarato:
«Poiché il principale effetto della marijuana, per quel che concerneva i musicisti jazz, era che allungava la percezione del tempo, loro potevano, di conseguenza, inserire più beats aggraziati nella propria musica rispetto a quanto non avrebbero potuto fare se avessero semplicemente seguito lo spartito… in altre partole […] se stai facendo uso di marijuana, andrai a inserire circa il doppio di musicalità tra la prima e la seconda nota. Questo facevano i musicisti jazz. L’idea che potevano rendere jazz le cose, farle rivivere»

arte e marijuana consegnata a casa

Un altro esempio in cui arte e marijuana si sono sposati perfettamente è la Parigi del XIX e degli inizi del XX secolo, in quel periodo che molti hanno indicato col nome di Belle Epoque. Gran parte degli artisti più famosi dell’epoca non disdegnavano affatto ricorrere alla marijuana e alle sigarette all’hashish, all’epoca liberamente in commercio. Baudelaire, Rimbaud, e, stando agli studi della Van Gogh Gallery, lo stesso pittore olandese ne avrebbe fatto un uso costante.

Tra le altre figure di spicco che hanno fatto ricorso agli effetti della marijuana nella propria vita si ricordano William Shakespeare (recenti scavi hanno portato alla luce, nel giardino di casa sua, pipette in ceramica con tracce di cannabis). Nel suo saggio Sull’hashish, W. Benjamin non lascia più spazio ai dubbi circa la rilevanza della marijuana nella vita degli artisti vissuti tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento.

Cosa dice la scienza

Uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha messo in luce il legame tra marijuana e i neurotrasmettitori della dopamina, andando principalmente a stimolare il lobo frontale del cervello, quello collegato con la maggior parte delle attività che coinvolgono una certa dose di creatività.

Inoltre il lobo frontale del cervello è il principale responsabile del cosiddetto pensiero divergente. Il pensiero divergente è quella particolare modalità di pensiero che, a fronte di un problema, non procede direttamente alla soluzione (pensiero convergente), ma spazia tra le sfumature del problema stesso, operando in piena libertà alla ricerca di più soluzioni, anche se differenti dall’idea originale.

Pss… Conosci la differenza tra marijuana sativa e indica? Scopri quale tipologia è più adatta a te in questo articolo: Cannabis indica e cannabis sativa: le differenze nel consumo casalingo

In particolare la dopamina stimola il desiderio di nuove ed eccitanti sensazioni, riducendo l’inibizione latente: chi assume marijuana sarà spinto ad adoperarsi per creare qualcosa di nuovo, ovvero, ad essere creativo.

Dove c’è l’una viene anche l’altra: un caso specifico

marijuana light per artisti di Milano

Un caso specifico che vi sottoponiamo è quello che ci vede particolarmente coinvolti: vi siete mai chiesti come mai a Milano vi siano così tante Gallerie d’Arte, e come mai Milano attira artisti da tutto il territorio non solo nazionale?

La città lombarda, infatti, non è più solo la capitale finanziaria d’Italia, ma, dal 2017, ovvero dall’approvazione della legge n.242 del 6 dicembre 2016, è anche la capitale della marijuana legale.

A Milano la marijuana light è legale, come nel resto della nazione, ma qui come in nessun altro posto essa ha visto un successo clamoroso: noi di Legal Delivery, considerati l’esercizio più amato dai milanesi, abbiamo registrato aumenti incredibili negli ultimi anni degli acquisti di marijuana light, spesso richiesti direttamente a domicilio.

La creatività, infatti, non è utile esclusivamente in campo artistico ma in tutte quelle professioni che ti richiedono di risolvere problemi in maniera originale, trovando soluzioni nuove, creative per l’appunto. Non sono solo gli artisti a trarre vantaggio dagli effetti positivi della cannabis sulla creatività ma anche i molti liberi professionisti che abitano la città. La marijuana inoltre può essere assunta in tantissimi modi, persino tramite biscotti!

Grazie al servizio di consegna a domicilio, gli effetti sulla creatività della marijuana possono essere raggiunti anche senza interrompere le proprie attività: una ventata di aria fresca che vi raggiunge direttamente a casa.

Per questo motivo, si può concludere che il rapporto tra marijuana e creatività non è affatto un mito: si tratta di una relazione provata scientificamente e capace di far raggiungere all’uomo quei livelli di creatività necessari a manifestare tutto il suo genio.

A chi afferma che se un effetto non può essere raggiunto naturalmente, esso non è umano, si può rispondere ponendogli dinanzi una qualsiasi opera di Shakespeare, Baudelaire, van Gogh, Armstrong e, in generale di qualsiasi artista oggi celebrato che sia vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, quando consumare marijuana non era ancora demonizzato.