Marijuana: la coltivazione legale è davvero possibile?

marijuana coltivazione legale

Modificato il: 25/02/2020

Norme e stato attuale delle regolamentazioni in campo di coltivazione di marijuana light per uso domestico.


Dopo aver acquistato marijuana light a Milano tramite il nostro servizio di consegna a domicilio vorresti avviare anche tu una coltivazione legale di marijuana… Magari pensando ai grossi guadagni che potresti fare oppure semplicemente a una coltivazione casalinga?

Sappi che la legge italiana presenta dei limiti ben precisi in ambito di coltivazione di canapa sativa, e prima di fare questo passo dovresti informarti adeguatamente.

Oggi vogliamo esporti proprio lo stato normativo attuale della coltivazione di cannabis light in Italia, al fine che tu possa essere assolutamente consapevole a riguardo.

Insomma: si può coltivare canapa in casa sì o no? E per avviare un’impresa è necessario avere particolari autorizzazioni?

Iniziamo subito a rispondere a queste domande che probabilmente ti sei posto.

Coltivare canapa legale in casa: possibilità o utopia?

La legge 242 del Dicembre 2016, riguardante proprio la coltivazione di canapa sativa depotenziata, parla chiaro: è possibile, senza aver bisogno di autorizzazioni, la coltivazione delle tipologie di canapa iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole.

Tra queste piante sono comprese quelle di canapa depotenziata incluse nel registro “EU Plant variety database“.

Ti stai chiedendo il significato di cannabis depotenziata? Ebbene, questa tipologia è stata selezionata geneticamente al fine da contenere bassissime quantità di THC (inferiori allo 0,2%, ma sono tollerate fino allo 0,6%). Le quantità di CBD sono variabili, ma in genere alte o comunque superiori al 5%, fino ad arrivare a oltre il 25% in particolari tipologie di marijuana.

La marijuana light non presenta dunque effetto psicotropo: per questo motivo non hai bisogno di autorizzazione per coltivare canapa sativa depotenziata, sia in casa che a scopo industriale.

Coltivazione di marijuana light a scopo industriale: a quali fini puoi piantare cannabis?

Secondo la legge sulla canapa 242/2016 è quindi legale coltivare marijuana sia a scopo industriale sia in casa. Ma cosa puoi ottenere dalle tue tenere piantine, specialmente se vuoi avviare un’attività commerciale?

Gli scopi sono indicati nel testo della normativa. Dalla tua piantagione di cannabis puoi ricavare i seguenti prodotti:

  • cibi e cosmetici (nel rispetto delle normative dei due particolari settori, quello alimentare e quello cosmetico);
  • semilavorati destinati alle aziende e agli artigiani di diversi settori (per esempio puoi produrre oli, carburanti e polveri);
  • materiali da sovescio, pratica che consiste nell’interrare piante e prodotti agricoli al fine di rendere i terreni più fertili. Si tratta di una pratica assolutamente ecosostenibile che ti permette anche di risparmiare in fertilizzanti. A tal proposito potresti anche utilizzare le foglie di marijuana (anziché scartarle come avviene solitamente);
  • composti organici destinati alla bioedilizia ma anche alla bioingegneria;
  • composti dedicati alla depurazione delle acque inquinate (questa procedura, che consiste nel ricreare l’autodepurazione degli ambienti acquatici mediante l’utilizzo delle piante, viene chiamata fitodepurazione);
  • coltivazioni destinate ad attività di ricerca scientifica, attività didattiche e florovivaismo.

autorizzazione per coltivare canapa legale

Nel testo della legge non sono specificati né proibiti altri utilizzi.

Come hai potuto leggere, per coltivare cannabis light non hai bisogno di autorizzazioni, ma devi comunque rispettare degli obblighi ben precisi.

Coltivare marijuana legale: ecco i vincoli dell’agricoltore.

Il primo vincolo di un coltivatore di marijuana legale è, come anticipato in precedenza, quello della coltivazione di piante incluse nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole.

Il secondo vincolo è quello di conservare le fatture e i cartellini di piantine e/o semi di canapa legale per almeno un anno dall’acquisto. Questi documenti soddisfano immediatamente gli eventuali controlli da parte delle autorità.

Ebbene sì: puoi subire dei controlli, i quali possono comportare anche il prelievo di campioni. Il Corpo forestale dello Stato può svolgere verifiche in qualsiasi momento, mentre gli organi dell Polizia giudiziaria può effettuarle in seguito a segnalazioni oppure durante lo svolgimento di attività giudiziarie.

Eventuali prelievi di campioni di canapa devono essere svolti alla tua presenza (e, in generale, alla presenza dell’agricoltore) e le autorità sono obbligate lasciarti almeno un campione, tra quelli prelevati, come controprova.

Cosa succede se, dopo un controllo, le piante di marijuana presentano quantità di THC non legali?

Non preoccuparti. Se i cartellini e le fatture dimostrano che tu abbia acquistato sementi o piantine di marijuana light non rischi alcuna sanzione, anche se le tue piante superano i limiti imposti dalla legge.

Ricorda però: le varietà acquistate devono essere quelle previste nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole. Inoltre cartellini e fatture devono dichiarare percentuali di THC inferiori allo 0,6%.

Se dalle analisi di controllo le piantine presentano quantità di THC superiori allo 0,6%, le autorità possono distruggere o sequestrare la tua coltura.

Se invece le analisi (i cui risultati devono interessare la media quantità media di THC tra i campioni prelevati) risultano a posto, la tua piantagione può continuare a vivere in tutta serenità.

Sai che puoi usufruire di incentivi per la coltivazione di canapa?

Infatti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali destina un massimo di 700.000 € annuali al fine di incentivare la produzione e la lavorazione della canapa.

Ti consigliamo dunque di consultare i vari bandi regionali e nazionali che ti permettono di richiedere i fondi per la coltivazione di cannabis light!

Fonte: 

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/12/30/16G00258/sg