Modificato il: 25/02/2020
Lo stretto legame tra il consumo di cannabis e l’alterazione del rilascio di dopamina.
Hai sentito parlare del legame tra cannabis e dopamina e dopo aver acquistato marijuana light a Milano vorresti comprendere meglio la correlazione tra i cannabinoidi e questo neurotrasmettitore?
In realtà la correlazione tra marijuana e dopamina è data sostanzialmente dal THC, sostanza contenuta in bassissime (ininfluenti) percentuali nella cannabis legale.
Ciò che leggerai, dunque, è fortunatamente estraneo ai nostri prodotti, in quanto gli effetti del tetraidrocannabidiolo sul rilascio di dopamina non sono di certo benefici.
Introduzione al Sistema dopaminergico
Il sistema dopaminergico è uno dei sistemi neurotrasmettitori è costituito da neuroni a rilascio di dopamina che hanno origine nel mesencefalo e si diramano in diverse aree cerebrali superiori. Ogni singolo percorso dopaminergico ha uno scopo specifico, il che spiega perché la dopamina agisce in diverse modalità (ma correlate tra loro).
Ci sono 3 importanti vie dopaminergiche che devi conoscere per comprendere gli effetti dei cannabinoidi:
- Percorso mesolimbico: agisce sulle aree cerebrali che controllano la ricompensa e il rinforzo (nucleo accumbens).
- Percorso mesocorticale: agisce sulle aree cerebrali che controllano funzioni esecutive come l’attenzione, la pianificazione e la risoluzione dei problemi (corteccia prefrontale).
- Percorso Nigrostriatale: agisce sulle aree cerebrali che controllano alcuni tipi di apprendimento e cognizione e controllano anche alcune funzioni motorie (striato dorsale).
Esistono 5 recettori della dopamina e una varietà di proteine che regolano i livelli di questo neurotrasmettitore. Ad esempio il trasportatore di dopamina (DAT) media la ricaptazione di dopamina dalla sinapsi. Gli enzimi catecolo-O-metiltransferasi (COMT) e dopamina beta-idrossilasi (DBH) possono invece metabolizzare la dopamina.
Devi sapere inoltre che il sistema endocannabinoide è un regolatore fondamentale della dopamina: non ci sorprende che il THC possa influire nettamente su di esso.
I 2 modi in cui il sistema endocannabinoide regola la dopamina
Una delle funzioni del sistema endocannabinoide è la regolazione della dopamina. Beh, in realtà regola quasi tutti i neurotrasmettitori, quindi la dopamina non è certamente un caso speciale.
In particolare, possiamo distinguere gli effetti del sistema endocannabinoide su questo neutrasmettitore in presinaptico (regolazione del rilascio di dopamina) e postsinaptico (regolazione degli effetti della dopamina dopo il rilascio).
Ecco di seguito i dettagli a riguardo:
- Effetto presinaptico: nonostante l’importanza del sistema endocannabinoide nella regolazione della dopamina, i recettori CB1 non si trovano nei neuroni dopaminergici. Si trovano invece sui neuroni (glutammatergico e GABAergico) che regolano l’inibizione dei neuroni dopaminergici. I neuroni dopaminergici possono sintetizzare endocannabinoidi, che si nutrono dei neuroni GABAergici e glutamatergici al fine di inibirli.
- Effetto postsinaptico: il recettore CB1 è presente in alcuni degli stessi neuroni recettori di dopamina. Infatti il CB1 può interagire direttamente con i recettori postsinaptici della dopamina D2, e sembra regolarne la localizzazione e la segnalazione.
Cosa fa il THC al sistema dopaminergico?
Possiamo distinguere gli effetti del THC sul sistema dopaminergico in acuti e cronici.
Sintetizziamo gli effetti acuti in un una sola frase: il THC può aumentare il rilascio di dopamina in varie aree cerebrali.
Nei roditori, un dosaggio acuto di THC aumenta il rilascio di dopamina nelle regioni cerebrali come la corteccia prefrontale (PFC), lo striato e il nucleo accumbens. Questo effetto è stato parzialmente confermato negli esseri umani, dove gli studi hanno dimostrato un aumento del livello di dopamina dopo il THC nello striato ventrale e in varie regioni corticali.
Questo aumento del rilascio di dopamina è probabilmente il risultato di un aumento della sintesi di dopamina e di una maggiore inibizione dei neuroni dopaminergici.
Gli effetti cronici del THC sul sistema dopaminergico sono stati incoerenti quando testati sugli animali. I livelli di dopamina possono essere aumentare in alcune aree ma diminuire in altre.
Nei consumatori regolari di cannabis, sia la capacità di sintesi della dopamina che il rilascio di dopamina sono stati ridotti. L’entità di questi effetti era direttamente proporzionale all’entità del consumo di cannabis.
Tuttavia il rilascio di dopamina era normale nei consumatori recentemente in astinenza, il che indica che si tratta di un effetto transitorio che diminuisce rapidamente dopo aver interrotto l’uso di cannabis.
Ma come mai succede?
In realtà la risposta è molto semplice: quando il nostro cervello non è ancora abituato all’utilizzo di cannabis i livelli di dopamina aumentano. Ma il cervello è molto più funzionale di ciò che pensiamo. Quando si rende conto che la dopamina viene rilasciata in quantità maggiori in caso di assunzione di THC, allora modera nettamente il suo rilascio naturale.
Cosa succede quindi al nostro cervello se il rilascio di dopamina viene inibito?
Il rilascio di dopamina controlla diverse funzioni del nostro organismo, tra cui le seguenti:
- il movimento
- la memoria e i meccanismi di apprendimento
- i meccanismi di ricompensa e piacere
- le capacità di attenzione
- diverse funzione cognitive e comportamentali
- la regolazione del sonno
- l’umore
- la secrezione della prolattina
Durante le prime assunzioni di cannabis ad alto contenuto di THC, illegale in Italia, potrai notare un miglioramento di queste funzioni. Ma una volta che il cervello comprende il legame tra maggiore rilascio di dopamina e l’assunzione di THC, inizia a fare il braccino corto e riduce drasticamente il rilascio del neurotrasmettitore.
L’utilizzo cronico di marijuana ad alto contenuto di THC inibisce dunque queste funzioni, causando forti scompensi.
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