Cannabis light ed esame delle urine

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Modificato il: 25/02/2020

Ecco ciò che devi sapere sull’esame delle urine se fai uso di cannabis.


Hai appena ricevuto le tue infiorescenze di marijuana legale a Milano, presso il tuo domicilio… Aaah, ecco che finalmente puoi goderti un momento di meritato relax. Ti accingi quindi a sminuzzare la tua marijuana light…

Ma un momento: cosa succede se tra qualche giorno devi sottoporti all’esame tossicologico delle urine per lavoro? Per quanto tempo rimangono i cannabinoidi nelle urine?

Nonostante la marijuana light contenga infime percentuali di THC (la percentuale tollerata dalla legge italiana è inferiore allo 0,6%), questa sostanza potrebbe comunque essere rilevata dalle analisi?

In questo articolo vogliamo parlarti proprio di quanto il corpo umano trattenga il THC, il principio psicoattivo che viene analizzato durante i drug test, come l’esame delle urine o quello del sangue.

Ti esporremo i risultati di diversi studi condotti su utilizzatori (e non utilizzatori) di cannabis tradizionale e perfino uno studio condotto su marijuana light e test delle urine e della saliva.

Partiamo prima di tutto da un pilastro fondamentale: la percentuale di THC presente nel nostro organismo viene influenzata da numerosi fattori.

Quali fattori determinano la percentuale di THC nelle urine?

Sappi che dalle analisi delle urine si vede se fumi canne, ma solo se tali analisi sono mirate alla rilevazione di droghe nel tuo organismo. Parliamo dunque di drug test, non di classici esami adatti a rilevare ad esempio il tuo stato di salute.

Le variabili che possono farti risultare positivo o negativo al drug test delle urine sono principalmente i seguenti:

  • Dosaggio farmacologico: più alta è la dose di THC, più lunga è la finestra di rilevamento, ovvero i tempi in cui la sostanza può essere individuata dai test.
  • Durata/Frequenza d’uso: maggiore è la durata e la frequenza d’uso dei cannabinoidi, maggiore è il tempo di smaltimento dei cannabinoidi.
  • Attività metabolica: più veloce è il tuo metabolismo, più breve è il tempo in cui i cannabinoidi possono essere rilevati nel tuo organismo.
  • Sensibilità del test: più il test è sensibile, maggiore è il tempo in cui può rilevare la concentrazione di THC nel tuo corpo.

Considerati dunque questi fattori, avrai con tutta probabilità immaginato che il periodo di “detenzione” del THC da parte dell’organismo varia da persona in persona.

Studi scientifici però ci dicono quant’è ampio il range da considerare in caso di assunzione di cannabis mediante combustione. Per dirla semplice, ci dicono quanto rimane l’erba nel sangue e nelle urine dopo aver fumato uno spinello.

Lo studio “The marijuana detection window” sul THC nelle urine e nell’organismo.

Secondo lo studio “La finestra di rilevamento della marijuana” (link in fondo all’articolo), dedicato in particolare ai tribunali, la marijuana può rimanere nel corpo da 3 a 30 giorni e a volte perfino più a lungo.

In genere gli esami possono rilevare la quantità di THC di un singolo spinello per circa 3 giorni. Lo stesso studio sottolinea che il rilevamento dipende anche dalla frequenza con cui una persona fuma erba.

esame tossicologico urine lavoro

La ricerca ha infatti dimostrato le seguenti tempistiche:

  • Se hai fumato per la prima volta, i test possono rilevare il THC nelle urine per circa 3 giorni.
  • Se fumi marijuana tre o quattro volte alla settimana, il THC rimane nelle urine per circa 5-7 giorni.
  • Se fumi cannabis una o più volte al giorno, i test possono rilevare il THC per 30 giorni o più.

Inoltre se i drug test possono rilevare il THC nelle urine per circa 3-30 giorni dopo l’uso, i test della saliva possono rilevare la presenza di questa sostanza soltanto per 24/72 ore dopo l’assunzione di marijuana.

I test del capello sono invece i più sensibili, rilevando il THC fino a 90 giorni dopo l’uso. Tuttavia, questi test non vengono svolti in misura frequente quanto quelli della saliva o delle urine in quanto spesso mostrano un falso positivo.

Infatti una persona che entra in contatto con un consumatore di marijuana e respira fumo passivo potrebbe, teoricamente, risultare positiva ad un test del capello.

E gli esami del sangue?

Sono i meno precisi di tutti i test, in quanto possono rilevare il THC solo per 3-4 ore.

Ok, ora sai quanto rimane la cannabis nelle urine (dunque evita di fumarla almeno per un mese prima delle analisi). Ma quanta ne puoi fumare affinché il test tossicologico risulti positivo?

Quanto THC rileva un test tossicologico

I test antidroga possono rilevare quantità molto piccole di THC; per questo ti sconsigliamo anche il consumo di marijuana light se devi sottoporti a un’esame tossicologico di qui a qualche ora (scoprirai il perché nel corso dell’articolo).

Però abbiamo una cattiva notizia: ben poche ricerche hanno esaminato esattamente quanto una persona deve fumare affinché un test antidroga risulti positivo, ma quelle svolte hanno appurato che gli assidui consumatori di erba hanno maggiori probabilità di fallire i test antidroga rispetto ai consumatori occasionali.

Ad esempio uno studio del 2012 sulla rivista Clinical Chemistry (fonte in fondo all’articolo) esamina i consumatori di marijuana che fumano una sola canna con il 6,8% di THC.

Le concentrazioni di THC nelle urine raggiungevano il picco più alto tra le 0,6 e 7,4 ore dopo aver fumato. Effettuando sui consumatori un test delle urine altamente sensibile, i ricercatori hanno rilevato il THC nel 100% dei consumatori frequenti e nel 60-100% dei consumatori occasionali.

Uno studio del 2017, invece, riporta un test del capello di 136 consumatori di marijuana che hanno dichiarato un uso cronico, occasionale o nullo di marijuana. Durante le analisi, i ricercatori hanno tagliato i capelli in sezioni di 1 centimetro per verificare l’esposizione alla cannabis fino ad un mese prima.

Circa il 77% degli utenti abituali e circa il 39% degli utenti occasionali ha prodotto test positivi. Nessun non-utilizzatore ha avuto invece risultati positivi. Ciò suggerisce inoltre che i falsi positivi nei test sul capello sono relativamente rari.

Anche gli studi su marijuana light ed esami delle urine sono piuttosto pochi, in quanto questo prodotto è divenuto legale in Europa in tempi decisamente recenti.

Vediamo però uno studio pubblicato nel 2018 sul periodico Clinical Chemistry and Laboratory Medicine e condotto da numerosi ricercatori dell’Università la Sapienza di Roma, del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università Politecnica delle Marche.

Lo studio riguardo marijuana light, esami delle urine ed analisi del fluido orale.

Precisiamo in primis che lo studio non prende come esempio consumatori cronici di marijuana light, ma si basa esclusivamente sulle quantità fumate durante la ricerca.

Al fine di determinare la presenza di cannabinoidi nel liquido orale e nelle urine, 6 persone hanno fumato 1 grammo di cannabis light e sono poi stati sottoposti a uno screening in loco. I ricercatori hanno prelevato campioni di liquido orale e campioni di urina.

Lo screening in loco per campioni di liquido orale, con un cut-off di THC di 25 ng/mL, ha dato risultati negativi per tutti i volontari in momenti diversi dopo il fumo. Allo stesso modo, sono stati ottenuti risultati negativi per lo screening dei campioni di urina di tutte le persone.

Le analisi di conferma hanno mostrato che il THC del liquido orale si trovava nell’intervallo di concentrazione da 2.5 a 21.5 ng/mL nei primi 30 minuti dopo il fumo e poi i valori sono lentamente diminuiti. I valori del CBD erano solitamente di un ordine di grandezza superiore a quelli del THC.

Il THC-COOH, il principale metabolita urinario del THC, presentava il valore urinario massimo di 1.8 ng/mL, mentre il CBD urinario aveva un valore di 15.1 ng/mL.

Dunque i consumatori di una singola dose da 1 g di “cannabis leggera” si sono dimostrati negativi allo screening delle urine nelle ore successive al fumo, per cui non è stata richiesta un’ulteriore conferma.

Al contrario, i consumatori di marijuana light possono risultare positivi al test del liquido orale, con un cut-off del THC inferiore a 25 ng/mL, almeno nella prima ora dopo il fumo e quindi può essere richiesta un’analisi di conferma.

In conclusione?

Se fumi marijuana light evita per almeno un’ora situazioni che potrebbero comportare il drug test della saliva! Per quanto riguarda l’esame delle urine non devi invece preoccuparti.

Fonti:

  • The marijuana detection window: https://www.researchgate.net/publication/291876410_The_marijuana_detection_window_Determining_the_length_of_time_cannabinoids_will_remain_detectable_in_urine_following_smoking_A_critical_review_of_relevant_research_and_cannabinoid_detection_guidance_f
  • Studio pubblicato su Clinical Chemistry: http://clinchem.aaccjnls.org/content/60/2/361
  • Test del capello: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5396143/
  • Marijuana light ed esami delle urine: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30332386