Modificato il: 25/02/2020
Si può comprare, vendere e consegnare a domicilio cannabis light in Francia?
Acquisti spesso marijuana light a Milano, magari proprio su legaldelivery.it, ma ora vuoi sapere se sia possibile farlo in Francia?
Ebbene, devi sapere che fino a poco tempo fa il Paese dei poeti maledetti, di Baudelaire e Rimbaud, della Belle Epoque e delle sigarette all’hashish, era uno degli Stati dell’Unione Europea caratterizzato da uno dei più evidenti paradossi in tema di marijuana.
Sono circa 17 milioni i cittadini francesi che hanno confessato di averla provata, 1,4 milioni invece dichiarano di assumerla regolarmente, rifornendosi presso il mercato nero.
I consumatori assidui, invece, sono circa 700.000 e in generale il 51% degli intervistati si è dimostrato a favore di una legalizzazione della cannabis light.
Vuoi conoscere anche la situazione di altri Paesi, per esempio la Florida? Leggi qui: “La cannabis è legale in Florida?“.
Il vuoto giuridico riguardo la cannabis in Francia: vantaggi e svantaggi
La legislazione francese si presenta tuttora estremamente ambigua in tema di cannabis light.
Da un lato ne permette la compravendita di semi, fibre e prodotti, dall’altro ne vieta la divulgazione dei benefici per l’organismo e l’assunzione.
Sull’onda dei processi di legalizzazione che stanno investendo la maggior parte dei Paesi occidentali, anche la Francia ha visto l’apertura del primo negozio di cannabis light nel giugno 2017 nell’XI arrondissement di Parigi.
Da allora numerosi altri negozi hanno aperto nelle principali città del Paese, nonostante la legge sia ancora molto severa sul consumo per scopo ricreativo.
Insomma, possiamo affermare che la situazione della cannabis light sia molto simile a quella presente in Italia!
A favorire questa ondata di innovazione è il vuoto normativo che non si pronuncia circa la legalità della vendita di inflorescenze di marijuana light, con contenuti di THC (tetraidrocannabinolo, il metabolita psicoattivo) allo 0,2%, ovvero inferiore alla soglia di legalità e di tolleranza, che, per esempio, in Italia è fissata al 0,6%.
Inoltre, sempre secondo questo vuoto normativo, non si può affatto indicare la modalità di consumo né i benefici che la cannabis light può avere per il consumatore.
Come nella maggior parte dei paesi europei la legalizzazione della canapa light è ancora incentrata sul solo impiego industriale della pianta, con la Francia che figura tra uno dei maggiori produttori, con oltre 17.000 ettari di coltura e oltre 21 varietà coltivabili (si tratta di circa il 51,5% dell’intera produzione europea).
Ma il fatto che la legislatura non si pronunci definitivamente sul tema lascia l’intera questione appesa al filo di un rasoio: nell’attuale incertezza i negozi di cannabis light si diffondono a macchia d’olio nell’intero territorio nazionale.
La depenalizzazione del consumo di marijuana in Francia: un primo barlume di speranza.
Un primo segno positivo dalla Francia ci è stato dato dalla depenalizzazione per il consumo di cannabis messo in campo nel 2017 dalle forze dell’ordine.
I funzionari nazionali nel 2017 hanno stabilito che la persecuzione dei consumatori illegali di cannabis deve solo comportare il pagamento di una multa di importo limitato (circa 200 euro).
Si tratta di un notevole passo avanti nonostante il governo abbia precisato che questo provvedimento non indica affatto la volontà di muoversi in direzione della legittimazione dell’uso per scopo ricreativo.
Come spesso accade sono le esigenze delle forze dell’ordine a dettare progressi in campo legale.
La volontà di depenalizzare il consumo di cannabis riflette la necessità delle forze dell’ordine di reindirizzare i propri sforzi verso la lotta al mercato nero di sostanze più pericolose della cannabis, quali le droghe pesanti.
Fumare in pubblico, pertanto, continua ad essere considerato un reato e la legge continua a prevedere pene anche molto serie se venite scoperti in possesso di un quantitativo uguale o superiore ai 10 grammi con voi.
Tuttavia, a meno che non si venga colti in fragrante nell’atto di fumare, la polizia non può procedere alla perquisizione nonostante i modi bruschi che possono dimostrare.
La compravendita procede cauta
Il vuoto normativo permette al compravendita dei prodotti e dei derivati della cannabis light, sebbene non ne consenta l’utilizzo.
Come in Italia, dunque, le inflorescenze e i semi sono considerati articoli da collezionismo, che non comportano alcuna infrazione della legge fintantoché restano sigillati nella confezione.
Contrariamente all’Italia, tuttavia, il consumo o la detenzione di quantitativi notevoli (superiori ai 10 grammi) non costituiscono reati amministrativi ma penali.
La polizia è legittimata a procedere direttamente con l’arresto, motivo per cui lo sviluppo dei servizi collegati alla marijuana light procede ancora al rilento.
A distanza di due anni dall’apertura del primo punto rivendita di cannabis light, i negozi sono ancora pochi e procedono cauti nel settore.
Manca completamente il servizio di consegne a domicilio che nelle maggiori metropoli italiane, invece, è assai diffuso (leggi qui: “Consegna a domicilio di cannabis legale: ecco come funziona in Italia“).
Il motivo è semplice: la depenalizzazione del reato è ancora molto recente per poter essere considerato a tutti gli effetti applicato ovunque.
In Italia è ancora valido il Decreto del Presidente della Repubblica n.309 del 1990 per la depenalizzazione dell’uso di droghe leggere mentre in Francia manca completamente un simile apparato legislativo, per cui al momento l’evoluzione del mercato procede ancora a rilento.
Prospettive per il futuro della cannabis in Francia
La legalizzazione della cannabis in Canada nel 2018 è stato un evento di rilevanza mondiale, che ha portato la marijuana ad affacciarsi sul mercato globale come una delle risorse più promettenti.
Parliamo non solo del punto di vista medico, dei benefici per la persona, o del punto di vista industriale, per le numerose applicazioni della pianta, ma anche del punto di vista finanziario.
La crescita del settore della cannabis ha del miracoloso, motivo per cui, se anni di rivendicazioni hanno lasciato indifferenti la maggior parte dei governi, la prospettiva futura della cannabis ha nel fattore finanziario un nuovo e potente alleato: l’apertura dei mercati rappresenta, al momento, la nuova arma della legalizzazione.