Modificato il: 25/02/2020
Queste 5 varietà di cannabis sativa sono le più utilizzate, scopriamo il perché.
Tra tutte le piante esistenti ce n’è una che senza dubbio ha accompagnato la storia e l’evoluzione dell’uomo fin dall’alba dei tempi. Questa pianta è la cannabis, che noi di Legaldelivery distribuiamo mediante le consegne a domicilio di marijuana light a Milano.
La pianta della famiglia della Cannabacee e originaria dell’Asia centrale era già sacra per moltissimi popoli primitivi e compare perfino in antichissimi testi in sanscrito.
Vediamo assieme da dove ha origine la pianta infestante (sì, la cannabis è infestante) più usata e desiderata di tutti i tempi.
Breve storia della cannabis
La cannabis, conosciuta anche come marijuana o ganja (dal Sanscrito gañjā), è una piana antichissima che secondo studi fatti dall’università di Berkeley, California, viene coltivata e usata dall’uomo da più di diecimila anni.
Sono infatti state trovate tracce di coltivazioni di cannabis vecchie di migliaia di anni da Taiwan alla Romania, dalla Grecia al Perù.
Insomma, una pianta antica sì, ma già universalmente ben nota prima dell’avvento di internet.
Sempre grazie a fonti storiche sappiamo che i primi ad usare la marijuana per scopo ricreativo (inalandola o vaporizzandola) furono le popolazioni del nord dell’India e del sud del Pakistan.
Lo storico greco Erodoto infatti racconta di come gli Sciti, popolazione indo-iranica, e i Traci, fossero soliti a fumare ganja durante i riti funebri per tenere alto il loro morale.
Da lì in poi non ci volle molto perché anche altri popoli cominciassero a consumare la pianta originaria dell’Asia centrale per le sue doti psicotrope; dando così il via al consumo di massa della ganja secoli prima dei coffee shop.
Ora che sai da dove ha origine la pianta e chi furono i primi che la consumarono, andiamo a conoscere nel dettaglio “l’oro verde”, da cui si produce anche l’olio CBD dai molteplici effetti benefici.
Cannabis sativa e indica
Forse non lo sai, poiché botanicamente tutti i tipi cannabis appartengono alla famiglia della “cannabis sativa l”, ma quando si parla di marijuana è giusto fare dei distingui e dividere la famiglia in due “qualità”.
L’indica e la sativa.
Indica e sativa si contraddistinguono su vari fronti, dal luogo d’origine, dalle modalità di crescita all’aspetto fisico.
L’indica proviene principalmente dall’Asia centrale e dal subcontinente indiano (Afghanistan, Pakistan, India del Nord su tutti), ha un periodo di crescita che va dai quaranta ai sessanta giorni e sono generalmente piante molto robuste e compatte di medie dimensioni con gemme ricche di polline, dense e fragranti.
La sativa invece per la stragrande maggioranza dei casi arriva principalmente dalle zone equatoriali, con Messico, India, Giamaica e Tailandia come paesi leader nella produzione.
Ha un periodo di crescita che va dai sessanta ai novanta giorni e generalmente le piante di sativa tendono a crescere molto di più di quelle indica. Le loro gemme sono molto più grandi e “bitorzolute”, ma nonostante ciò una volta secche risultano meno pesanti e del profumo meno intenso.
È proprio il caso di dire che l’abito non fa il monaco, perché nonostante le caratteristiche fisiche e organolettiche pendano un po’ di più dal lato indica, in realtà nel mercato globale è la sativa a farla da padrone.
Quasi sicuramente per via dei suoi effetti psichedelici che fanno diventare il consumatore molto creativo e allegro, senza far insorgere in lui quella fastidiosa sonnolenza tipica dell’indica.
Andiamo dunque a scoprire assieme cinque tipi di cannabis sativa che davvero non puoi non conoscere.
Cannabis sativa Oaxaca
Non si può parlare di sativa non partendo dalla Sativa Oaxaca, la ganja degli Aztechi.
Venne coltivata per la prima volta nello stato messicano di Oxaca dalle popolazioni autoctone e da lì non smise mai di essere prodotta e consumata arrivando fino ai giorni nostri.
Fu in particolar modo durante gli anni sessanta e settanta che il mondo scoprì una delle qualità di sativa più incredibili del pianeta, anni in cui la Oxaca cominciò ad essere commercializzata anche in Stati Uniti e Canada.
L’Oxaca è la sativa per eccellenza, alta e slanciata con foglie molto lunghe e strette. Le sue gemme che impiegano circa quattordici settimane per maturare, sono soffici e leggere, ma allo stesso tempo corpose e ricche di resina.
È la ganja della conoscenza e della scoperta, ideale per i creativi che amano “esplorare” più dimensioni.
L’Oxaca è un po’ la madre di tutte le sative: devi sapere infatti che dagli anni sessanta in poi, grazie all’ibridazione e agli incroci realizzati tra la ganja degli aztechi e altri tipi di marijuana, sono nate tantissime altre “qualità” di sativa; alcune leggendarie come la Haze.
Cannabis sativa Haze
La Haze nasce negli anni settanta nella baia di Santa Cruz (California).
È figlia dell’incrocio della messicana Oxaca con altri tipi di sativa provenienti da tutto il mondo, soprattutto Colombia e Tailandia.
Come ogni buona sativa che si rispetti anche la Haze ha un arbusto molto alto e le sue gemme sono piuttosto grosse e irregolari.
Per riuscire a consumare la Haze devi munirti di molta pazienza in quanto le sue gemme maturano in venti settimane e in alcuni casi, se le condizioni del clima non sono favorevoli, anche in più tempo; ma vale la pena aspettare.
La Haze è la ganja dell’energia, in quanto è la più tonificante tra tutti i vari tipi di sativa e senza dubbio quella che induce meno sonnolenza.
I suoi decisi toni agrumati con un retrogusto tra l’incenso e il terroso sono l’ideale per una pausa rigenerante.
La progenie di questa cannabis californiana è ricca di figli illustri da ricordare, come ad esempio l’Amnesia Haze e la Super Silver Haze.
Se ti stai per caso chiedendo se tutte le sative sono originarie del Messico o della bassa California la risposta è NO. Anche la Colombia ha molto da dire in merito.
Cannabis sativa Colombian
Un’altra terra fertile e perfetta per la marijuana è la Colombia, dove nasce appunto l’omonima varietà di sativa Colombian.
Gli indigeni locali amavano definire gli effetti di questa varietà di cannabis come “una campana il cui forte suono dura molto a lungo”.
E a ben vedere direi, visto che questa tipologia di cannabis originaria degli altipiani colombiani la cui coltivazione si perde nella notte dei tempi, è la più psicoattiva tra tutte le sative.
Potremmo tranquillamente dire che la Colombian sia la più pregiata tra i tipi di cannabis sativa, in quanto il suo arbusto stretto e lungo, le sue foglie verde menta e le sue gemme a grappolo a forma di calice la rendono unica ed inimitabile.
Molti attribuiscono queste sue peculiarità e la forte psicoattività proprio al luogo d’origine.
Infatti l’aria pura degli altipiani in cui viene coltivata (a volte è possibile trovarla oltre i 2000 metri) fa sì che le sue gemme che maturano generalmente in dieci settimane, oltre ad acquisire un retrogusto di muschio e resina, intrappolino meglio il polline, sprigionandolo una volta secche durante l’utilizzo.
Anche la Colombian, come l’Oxaca, è stata usata per creare moltissimi altri tipi di sativa e senza dubbio la figlia meglio riuscita dell’ibridazione della “ganja dei cafeteros” con altri tipi di cannabis è la Colombian Gold.
Cannabis sativa Colombian Gold
La Colombian Gold, conosciuta da alcuni come Acapulco Gold, è la primogenita della Colombian e nasce negli anni settanta nella sierra di Santa Marta, coltivata per la prima volta oltre i 2.500 metri d’altezza.
È tra le sative più usate ed apprezzate. Il suo aroma piccante e pungente, ma allo stesso tempo dolce e floreale, è il mix perfetto tra il sapore dei tempi antichi e la modernità.
Come la madre anche la Colombia Gold è ideale per le persone che vogliono fare lunghi viaggi mentali mantenendo comunque una buona lucidità.
È infatti straordinario come questo tipo di sativa possa farti provare esperienze mentalmente positive senza tendenzialmente”rallentarti” o condizionarti la giornata in qualche modo.
È il tipo di cannabis ideale per aiutarti a stimolare la tua vena creativa e allo stesso tempo la ganja più indicata per passare una serata tra amici senza pensare di essere finiti in un covo di zombie.
Si caratterizza anche lei per la sua precocità, infatti le gemme di questa varietà di cannabis maturano in dieci o dodici settimane.
Se sei stanco di tipi di sativa che parlano spagnolo ti capisco: per questo ora ti porterò in Thailandia.
Cannabis sativa Thai
La Tailandia è il Paese che geograficamente si avvicina di più al luogo di nascita della cannabis e forse proprio per questo la sativa Thai è quella più “pura”.
Questo tipo di sativa nasce tra le colline delle foreste pluviali Thailandesi. La pianta è robusta, le foglie sono tra il menta e il lime e le gemme, che maturano in circa quattordici settimane, sono tra le più resinose della specie.
La varietà Thai cominciò a spopolare tra metà anni sessanta e fine anni settanta, quando molti militari statunitensi con la fine della guerra del Vietnam tornarono a casa dal paese asiatico con qualche grammo di Thai come souvenir.
Per essere una sativa la Thai ha il THC (principio attivo che dà alla cannabis le sue qualità psicoattive) piuttosto basso, forse proprio dovuto al fatto che la marijuana tailandese, più di tutte le altre, assomiglia all’Afgana, la ganja originale.
Resta pur sempre una sativa, quindi i suoi bei effetti stimolanti, conditi da note robuste e intense che risultano fruttate al palato, li regala a tutti i suoi consumatori. Una delle figlie più apprezzate della Thai è la Thai Chocolate. Intensa e delicata come la madre.
ATTENZIONE: ci tengo a ricordarti che in Italia il consumo di cannabis non è legale, è solo regolamentato.
Il che vuol dire che è tollerato l’uso personale fino a cinque grammi.
Ma molto dipende sempre dalla politica dei governi e dai decreti che attuano in ottica liberalizzazione (per avere una panoramica più chiara su quello che potrebbe succedere potresti andarti a vedere cosa dice il decreto sicurezza bis. sul tema).
L’unico modo che hanno, ad oggi, i cittadini italiani di acquistare cannabis in maniera tranquilla e del tutto legale è quello di scegliere la marijuana light.
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