Modificato il: 25/02/2020
La legalizzazione della cannabis è a buon punto negli USA. Ecco in quali Stati sono consentiti il consumo, la vendita e le consegne a domicilio.
Come probabilmente saprai, in alcuni Stati dell’Europa è consentita la coltivazione e la vendita di marijuana light (canapa depotenziata), con percentuali di THC così basse dal renderla una sostanza non psicotropa.
Uno di questi Stati è proprio l’Italia, in cui è permessa anche la consegna a domicilio di questo prodotto. Il mercato è davvero fiorente: lo sappiamo bene noi di legaldelivery.it, che ci occupiamo di consegne di cannabis light a Milano.
Nel resto del mondo la situazione è molto varia: per esempio in Nuova Zelanda l’utilizzo di marijuana è ancora proibito (ma ci saranno novità davvero a breve), mentre in diversi Paesi degli USA è stata legalizzata – in altri non ancora -.
Vuoi saperne di più a riguardo?
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In questo articolo ti indicheremo gli Stati che oggi permettono sia la vendita che la consegna a domicilio di marijuana.
La legalizzazione della cannabis negli USA
Per poter comprendere le difficoltà che sono collegate alla formulazione di una legge che permetta in tutta la nazione Americana la legalizzazione della canapa, bisogna capire come funziona il sistema statale americano.
Infatti il grande ostacolo è proprio una realtà che combina l’esistenza di uno stato Federale con 52 Stati indipendenti e con la facoltà di poter stabilire una serie di normative. Questa duplice condizione ha portato a un controsenso legale.
Infatti ancora oggi la Cannabis viene considerata illegale nell’ambito dello Stato Federale, dato che è una pianta inglobata tra le sostanze che vengono identificate come dannose per il corpo umano e con effetti deleteri sul sistema nervoso.
Dall’altro però sempre un maggior numero di Stati ha adottato, attraverso una serie di referendum, una forma di legalizzazione della marijuana.
La contraddizione è proprio questa. Ti puoi recare in uno di quei Paesi in cui la vendita è legale, ma tecnicamente anche se due Stati vicini l’hanno depenalizzata non puoi trasportare la cannabis da uno all’altro.
Questa situazione ha reso molto complicato riuscire a comprendere cosa fare per chi voglia vendere il prodotto, comprarlo e coltivarlo.
Ma quali sono le cause del rallentamento?
Perché la legalizzazione della cannabis negli USA è a rilento
Ti potresti domandare quale sono le cause che stanno in un modo o nell’altro ritardando la completa legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti.
Le motivazioni si possono far risalire per lo più a un retaggio culturale. Potrebbe sembrare l’ennesimo paradosso. La marijuana è un mercato che produce oggi miliardi di dollari e che in un futuro, una volta completato il processo di legalizzazione, come minimo triplicherà il fatturato.
In un Paese come quello degli USA, sede della borsa più grande del mondo e delle aziende con fatturati stratosferici, il limite è una consuetudine morale.
Infatti la battaglia contro l’uso della marijuana è qualcosa che si innesta sin dai primi anni del 1900 all’interno del tessuto sociale americano.
L’equivalenza cannabis=danno si è esportata anche in altri Paesi come la Gran Bretagna e l’Europa del XX secolo. Con il passare degli anni, le normative successive non hanno fatto altro che rafforzare questo sentimento.
Così quando i primi studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione della cannabis può avere effetti benefici su molte malattie, il più grande ostacolo da superare è stato quello culturale.
Solo negli ultimi tempi, dopo una campagna pubblicitaria molto decisa, la tendenza dei cittadini americani nei confronti del consumo della marijuana sembra aver cambiato prospettive.
Nel 2017 infatti un sondaggio di Gallup ha dimostrato che il 67% degli americani è a favore della legalizzazione, una percentuale che nell’ultimo anno è andata ad aumentare e che fa ben sperare per una diffusione unitaria nella nazione.
Quali sono le prospettive odierne della cannabis negli Stati Uniti
Alla fine del 2018 sembravano esserci nuova prospettive.
Infatti sulla spinta emotiva, dato che su 52 stati più di 40 hanno in forme diverse accettato la diffusione della cannabis, lo Stato Federale ha deciso di modificare la Legge sull’Agricoltura che limita la produzione di canapa sul territorio e la sua vendita.
Il fine era quello di delineare un’unica normativa che riguardasse non solo la produzione di questa pianta, tanto discussa, ma anche la produzione delle sostanze collegate ad essa e la sua consumazione all’interno della “nazione America” e non solo nei singoli Stati.
Sebbene il presidente Donald Trump abbia espresso la sua posizione contraria sulla legalizzazione, l’accordo tra la Casa Bianca e il Congresso sembrava essere cosa fatta.
Infatti si sperava che a contribuire alla decisione, oltre alle pressioni da parte delle aziende del settore e dei consumatori potesse incidere anche la legalizzazione della marijuana in Canada (avvenuta a metà del 2018).
Ma alla fine la legge si è arenata.
Le speranze di chi da anni lotta per la liberalizzazione si sono allora concentrate sulla speranza dell’approvazione della FDA, che si auspicava avvenisse ad aprile del 2019.
Ma per l’ennesima volta anche la Food and Drugs Administration non si è espressa al fine di spingere verso una normativa unitaria.
Ovviamente un suo parere positivo sull’utilizzo della cannabis potrebbe portare una svolta determinante in questa battaglia.
Ma la situazione è ancora in precario equilibrio e ha suscitato molte critiche da parte di tutti coloro che speravano con il 2019 di vedere la completa legalizzazione in tutti gli Stati Uniti.
Sembra che sia tutto slittato al 2020, come ha ribadito in un articolo il New York Time, dato che la questione della canapa sembra essere una tematica basilare per la campagna elettorale del futuro presidente.
Ecco in quali Stati USA sono consentiti il consumo, la vendita e le consegne a domicilio di cannabis
Se guardi una mappa degli USA puoi identificare quattro categorie di Stati che hanno risposto in modo diverso alla legalizzazione della cannabis:
- Da un lato ci sono quelli che hanno legalizzato la marijuana.
- Ci sono poi quelli che hanno permesso il suo consumo solo a fine medico.
- Dall’altro ci sono invece quelli che l’hanno depenalizzata.
- In minoranza troviamo gli Stati in cui la marijuana è ancora illegale.
Fanno parte della prima categoria ben 14 Stati.
Inizialmente erano solo nove:
- Colorado
- Maine
- Vermont
- Oregon
- Washington
- Nevada
- Alaska
- il distretto della Columbia con la capitale Washington
- Massachusetts.
A questi si è aggiunta nel 2018 la California e recentemente lo Stato di New York, il New Jersey e il New Mexico.
Come consumatore di marijuana, sia se sei un cittadino americano che un turista, potrai non solo farne uso personale a scopo ricreativo e medico, ma anche acquistarla e produrla.
Ma quali sono le regole che devi mantenere per poter comprare la cannabis?
Come si consuma la cannabis nei singoli Stati americani
Tutti gli Stati USA che hanno legalizzato la cannabis hanno posto una serie di restrizioni per la vendita e l’utilizzo dei prodotti a base di canapa.
In primo luogo bisogna avere la maggiore età, che negli USA corrisponde ai 21 anni.
I luoghi preposti alla vendita dei prodotti devono essere autorizzati dagli organi preposti dai singoli Stati ed essere situati lontani dalle scuole e dagli ospedali di almeno 180 metri. Inoltre all’interno dei negozi e dei dispensari è possibile solo acquistare il prodotto ma non consumarlo.
Anche la quantità è stata limitata. Per esempio nel Nevada, Alaska, California e Colorado, l’acquisto massimo giornaliero è di un’oncia, equivalente a 21 grammi.
In Oregon e Washington è invece possibile acquistare al giorno fino a 1,16 once se il prodotto derivante dalla canapa è in forma solida, mentre 72 once se è nello stato liquido. Nella capitale infine il quantitativo massimo giornaliero è di 2 once.
In gran parte degli Stati valgono regole molto simili a quelle del tabacco per la vendita e per il consumo.
Infatti non è possibile fumare in luoghi pubblici o in vicinanza di ospedali e scuole. Invece la si può consumare nelle proprie case o in luoghi non aperti al pubblico.
Ma non è tutto: in tutti i Paesi è fatto assoluto divieto di guidare fumando marijuana o dopo averla consumata.
In caso di controllo, se viene rilevata la presenza di più di 5 nanogrammi di THC attivo per 1 millilitro di sangue, sei sottoposto a sanzione.
In alcuni Stati è permessa anche la coltivazione personale di piante di cannabis.
Per esempio in Alaska puoi coltivare fino a 6 piante, mentre in California il limite è di 3. In Oregon è possibile coltivare fino a 4 piante.
Infine vi sono anche delle direttive per l’eventuale esportazione del prodotto al di fuori del singolo Stato. Quelle più restrittive riguardano l’Oregon nel quale è possibile l’acquisto e la vendita ma non portarla al di fuori dei confini.
Come avviene la vendita e la consegna a domicilio di cannabis negli USA?
Anche se vi sono tutte queste limitazioni, la nuova realtà ha dato un grande impulso alla diffusione della canapa e alla creazione di nuovi settori all’interno dell’economia dei singoli Stati.
La vendita della cannabis ha portato allo sviluppo del settore porta a porta di consegna a domicilio. Sulla scia delle grandi aziende che consegnano i prodotti direttamente a casa, grazie alle app installate sui telefoni è possibile fare altrettanto con la marijuana.
Proprio come facciamo noi di Legal Delivery con la cannabis light.
Pian piano negli Stati in cui è stata legalizzata la vendita si sono affacciate grandi e piccole società che hanno voluto rischiare e puntare sul prodotto a domicilio.
Un esempio è San Francisco con Eaze che ha istituito un servizio di consegno veloce e immediato, oppure Winterlife a New York.
Ormai in tutti gli Stati in cui è legale il consumo e la vendita della cannabis si è sviluppato un servizio di delivery.
I costi sono bassi e le consegne avvengono entro meno di un’ora. Basta accedere all’app del telefonino e scegliere la combinazione desiderata nel rispetto delle normative.
I prodotti vengono consegnati direttamente sul pianerottolo e in modo anonimo per salvaguardare la privacy dei clienti.
Un servizio pratico, economico e veloce, tant’è che viene utilizzato da un numero sempre maggiore di persone.