Modificato il: 25/02/2020
I polmoni nel fumatore di cannabis.
Oggi sei felice perché hai fatto un buon acquisto: hai ricevuto delle ottime infiorescenze di marijuana light a Milano presso il tuo domicilio e non vedi l’ora di utilizzarle. Ma qualcuno ti ha sconsigliato di fumarle: come mai? Davvero la salute dei polmoni di un fumatore di cannabis è in pericolo?
La cannabis light ha effetto benefico per il nostro organismo per via dell’alto contenuto di CBD, ma tutto dipende dal modo in cui viene consumata.
Ad esempio bere una tisana alla canapa legale non può essere una pratica paragonabile al fumo, né a quello di una canna né a quello di un bong o di un altro strumento. Insomma: ci sono dei metodi salutari per godere degli effetti della cannabis light, e il fumo potrebbe non essere compreso tra questi.
Vediamo insieme i principali studi a riguardo.
Il fumo di marijuana e quello di sigaretta sono paragonabili?
In via generale, il fumo è dannoso per la salute dei polmoni. Rilascia tossine e agenti cancerogeni sia in caso di combustione di tabacco sia in caso di combustione di cannabis. È stato infatti dimostrato che il fumo da combustione di marijuana contiene molte delle stesse tossine, sostanze irritanti e cancerogene del fumo di tabacco.
Quindi è vero: fumare marijuana può danneggiare i polmoni.
Le ricerche dimostrano che fumare regolarmente erba causa bronchite cronica (come nel fumo di sigaretta) e danneggia i rivestimenti cellulari delle grandi vie aeree. Ciò potrebbe spiegare perché fumare cannabis porti spesso a sintomi come tosse cronica, produzione di catarro, respiro affannoso e bronchite acuta.
Secondo gli stessi studi, fumare marijuana può danneggiare non solo i polmoni e le vie respiratorie, ma anche il sistema immunitario e dunque la capacità dell’organismo di combattere le malattie. Ciò si riscontra più di frequente nelle persone in cui il cui sistema immunitario è già indebolito da farmaci immunosoppressori o da malattie, come l’infezione da HIV.
Un’altra potenziale minaccia per chi ha un sistema immunitario indebolito è l’Aspergillus, una muffa che può causare disturbi polmonari (per questo motivo è necessario conservare al meglio la cannabis light una volta aperta!). Tale muffa può crescere sulla marijuana malamente conservata, che se poi fumata espone i polmoni al fungo.
Tuttavia raramente causa problemi alle persone con un sistema immunitario sano.
Ma quindi i polmoni di un fumatore di marijuana sono messi male quanto quelli di un fumatore di tabacco?
I polmoni di un fumatore di cannabis
Sebbene sia assolutamente appurato che la combustione causi dei grossi danni ai polmoni, bisogna considerare che un fumatore di marijuana, anche assiduo, molto difficilmente fumerà 20/30/40 canne al giorno, come invece succede con le sigarette.
Anzi, diciamolo: è praticamente impossibile che succeda.
Prendiamo ora in considerazione un recente studio, pubblicato nel 2017 sull’European Journal of Cardio-Thoracic Surgery e condotto al fine di verificare lo stato di salute dei polmoni di fumatori di cannabis (con la speranza di poterli utilizzare durante i trapianti).
La carenza di polmoni utilizzabili durante i trapianti è davvero allarmante, dunque si stanno cercando delle alternative affinché il numero di morti in attesa di trapianto si riduca notevolmente.
Un aspetto di questa ottimizzazione comprende l’utilizzo di polmoni di donatori che presentano una storia di fumo di cannabis alle spalle.
Lo studio condotto sui polmoni dei fumatori di cannabis
I ricercatori hanno raccolto e analizzato le caratteristiche sia dei pazienti che dei donatori di organi per tutti i trapianti di polmoni eseguiti presso il loro centro per un periodo di 7 anni. Per il trapianto sono stati utilizzati in parte dei polmoni di fumatori di marijuana e in parte dei polmoni di non fumatori.
Si tratta del primo studio nella storia della medicina che confronta l’influenza del fumo di cannabis dei donatori sulla salute dei pazienti che hanno subito un trapianto di polmoni.
I riceventi sono stati divisi in due gruppi a seconda della storia del fumo di marijuana nei donatori da cui hanno ricevuto organi:
- il gruppo “cannabis”, costituito da 19 riceventi che hanno ricevuto polmoni da donatori con una storia di fumo di cannabis alle spalle;
- il gruppo di controllo costituito da 283 riceventi con donatori non fumatori di marijuana.
Gli studiosi hanno considerato “fumatori di cannabis” i pazienti che hanno fumato marijuana più che occasionalmente (tendenzialmente più di 20 spinelli all’anno).
Non è stata notata differenza tra la salute dei riceventi del gruppo cannabis e quelli del gruppo di controllo.
Dunque la storia di fumo di cannabis da parte dei donatori non sembra influenzare gli esiti precoci e a medio termine dopo il trapianto di polmoni, dunque il fumo di marijuana non dovrebbe essere di per sé considerata una controindicazione alla donazione polmonare (al contrario del tabacco).
In conclusione
La combustione crea dei grossi problemi respiratori, ma sembra che il danno subito dai polmoni di un fumatore di cannabis non sia minimamente paragonabile a quello dei fumatori di tabacco.
Infatti i pazienti che ricevono polmoni da parte di donatori che, quando erano in vita, fumavano cannabis, ottengono tendenzialmente risultati positivi.
Certo, il fumo è sempre sconsigliato, fumare erba con la bronchite e la tosse di sicuro peggiorerà la malattia, ma un utilizzo moderato potrebbe non essere dannoso quanto il fumo di tabacco.